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Sezione Natura - escursionismo
Scheda N. 3
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Il Pellegrinaggio del Rocciamelone


Il Rocciamelone

Il Rocciamelone, la cui sommità risulta visibile da buona parte del Piemonte, fu considerata per lungo tempo la vetta più alta degli stati sabaudi. La sua prima ascensione risale al 1358, quando Bonifacio Rotario di Asti, che possedeva una dimora a Susa, per sciogliere un voto fatto mentre era prigioniero dei musulmani in Terra Santa, salì sulla cima trasportandovi un trittico di bronzo dorato. Il trittico, custodito attualmente nella cattedrale di Susa, è opera di un orafo parigino del XIV secolo; rappresenta la Vergine con il Bambino Gesù, affiancata da San Giovanni Battista, patrono dei Cavalieri di Gerusalemme e da San Giorgio e il drago; San Giovanni presenta alla Vergine un cavaliere inginocchiato, probabilmente Bonifacio stesso. Iniziò così quella pratica devozionale che fa della vetta del Rocciamelone la meta di uno dei pellegrinaggi più celebri delle Alpi.

Cima del Rocciamelone

Nel 1419 il Duca Amedeo VIII di Savoia consacrò alla Vergine del Rocciamelone le sue proprietà e fece anche costruire un piccolo ricovero per pellegrini a 2.800 m di quota, denominato Ca' d'Asti. La costruzione della cappella sulla sommità ha invece data incerta, ma già nel 1578 cronache di viaggiatori ricordano che sulla cima esisteva una cappella a cui ci si recava il giorno dell'Assunta per assistere alla messa.

All'inizio del XVII secolo il pellegrinaggio venne spostato al 5 agosto, festa della Madonna della Neve. Nel 1673 il trittico venne portato a valle a causa dell'estendersi del ghiacciaio che ricoprì la cima fino all'estate del 1822 quando ripresero le ascensioni.

Nel 1895 il prevosto della cattedrale di Susa, Canonico Tonda, lanciò il progetto di costruire sulla sommità del monte una statua dedicata alla Vergine. Oltre 130.000 bambini risposero all'appello lanciato da un giornale di contribuire con una moneta di due soldi e i loro nomi furono depositati nel piedistallo della statua, opera dello scultore torinese A.G. Stuardi. Realizzata in bronzo, essa è alta oltre 3 metri. Nel 1899 vennero composti gli elementi della statua portati sulla vetta da un battaglione di Alpini. L'inaugurazione, avvenuta il 28 agosto dello stesso anno davanti a circa 2000 pellegrini, determinò indubbiamente la più grande adunata di popolo mai vista su quella cima.

A partire dagli anni '70, a cura della Curia vescovile di Susa, è stato eseguito il restauro della cappella e del bivacco sulla vetta, nonché del Rifugio Ca' d'Asti.

Ancora oggi il 5 agosto il Rocciamelone richiama ogni anno centinaia di pellegrini che dalla Valle di Susa, dalla Valle di Viù e dalla francese Moriana, salgono come nel passato a pregare la Vergine.

The Rocciamelone pilgrimage


Trittico Rocciamelone

The Rocciamelone, which top is visible from a large part of Piedmont, was considered for a long time the highest mountain of the states of Savoy kings. Its first ascension goes back to 1358, when Bonifacio Rotario di Asti, having a house at Susa, in order to accomplish a vow made while it was captive of the Muslims in the Holy Land, reached the top carrying up a triptych of gilded bronze. The triptych, guarded currently in the cathedral of Susa, was made by a Paris goldsmith of the XIV century; it represents the Holy Mary with the Child Jesus, aside of Saint John Batiste, patron of the Knights of Jerusalem and from Saint George and the drake; Saint John introduces to the Holy Mary a knelt down knight, probably Bonifacio himself. So began the devotional practice that transformed the top of the Rocciamelone into the goal of one of the most famous pilgrimages of the Alps.

In 1419 Amedeo VIII, Duke of Savoy, consecrated to the Holy Mary of the Rocciamelone its properties and built up a small shelter for pilgrims at 2800 m of altitude, called Ca' d'Asti. The date of the construction of the Chapel on the top is uncertain, but yet in the 1578 we can read in the travellers' reports that the chapel on the top was reached in the Assumption day to see the Mass.

At the beginning of the XVII century the pilgrimage was switched to August 5, the feast of the Holy Mary of the Snow. In 1673 the triptych was carried down to the valley due to the increase of the glacier, which covered the top of the mountain until summer 1822 when the ascensions were resumed.

In 1895 Canonical Tonda, parson of the Susa cathedral, got the idea of building up to the top of the mountain a statue dedicated to the Holy Mary. A newspaper launched a subscription to contribute with a little sum. More than 130,000 children accepted: their names were stored in the pedestal of the statue, a bronze work of A.G. Stuardi, a sculptor from Turin, more than 3 meters high. In 1899 the parts of the statue were carried up to the top by a battalion of the Alpine military corp. The inauguration, happened on August 28 of the same year in front of 2000 pilgrims, undoubtedly caused the greatest assembly of people ever seen on the Rocciamelone top.

The restoration of the chapel and the bivouac on the top started in the '70s, thanks to the of the episcopal Curia of Susa. The same for the Ca' d' Asti Shelter.

Still today, every year, on August 5 the Rocciamelone recalls hundreds of pilgrims coming up praying the Holy Mary, like in the past, from the Susa Valley, the Vił Valley and the French Maurienne Valley.


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A cura del Gruppo Ricerche Cultura Montana, via Pastrengo 13 - Torino, scrivi al GRCM

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